Smaltimento di toner e cartucce esauste: guida per una gestione sicura e a norma
La gestione di toner e cartucce esauste è un aspetto spesso trascurato nelle routine aziendali, ma che comporta obblighi ambientali precisi e, se ignorato, può generare sanzioni amministrative anche rilevanti. Che si tratti di una PMI, di uno studio tecnico o di una grande azienda dotata di stampanti di rete, ogni realtà produttiva è chiamata a gestire questi rifiuti in modo conforme al D.Lgs. 152/2006.
Oltre agli aspetti normativi, adottare una corretta prassi di smaltimento consente di recuperare materiali preziosi, ridurre l’impatto ambientale e migliorare la reputazione aziendale sotto il profilo ESG.
Cosa sono i toner e le cartucce esauste: rifiuti speciali non banali
Le cartucce inkjet e i toner laser, una volta esauriti, non possono essere gettati nei rifiuti urbani. Si tratta di rifiuti speciali, in quanto derivano da un’attività d’impresa, e contengono componenti chimici e plastiche che richiedono una gestione specifica.
In particolare, i toner possono contenere polveri finissime, coloranti organici, resine e residui di metalli che, se inalati o dispersi nell’ambiente, rappresentano un rischio per la salute e l’ecosistema. La normativa prevede pertanto la raccolta, l’imballaggio, il trasporto e lo smaltimento attraverso canali autorizzati.
Classificazione CER: il codice giusto per lo smaltimento di toner e cartucce esauste
Secondo il Catalogo Europeo dei Rifiuti (CER), le cartucce esauste vengono classificate generalmente con uno di questi codici:
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08 03 18: toner per stampa esauriti, non pericolosi
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08 03 17*: toner per stampa contenenti sostanze pericolose
La distinzione tra i due codici si basa sulla presenza di sostanze classificate come pericolose (es. ftalati, metalli pesanti, solventi). In mancanza di una scheda tecnica o analisi di laboratorio, è buona prassi trattare il rifiuto come pericoloso, soprattutto se si tratta di toner industriali o compatibili non certificati.
Toner esausti: rifiuti pericolosi o recuperabili?
Non tutti i consumabili di stampa vanno direttamente allo smaltimento. Alcune cartucce originali possono essere rigenerate o avviate a recupero. Tuttavia, per avvalersi di questa opzione è necessario che:
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Il fornitore sia autorizzato al ritiro e al trattamento dei consumabili
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Le cartucce non siano rotte, contaminate o danneggiate irreversibilmente
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Venga mantenuta la tracciabilità documentale dell’intero processo
In ogni caso, anche le attività di rigenerazione comportano la produzione di rifiuti residuali che devono essere gestiti a norma.
Obblighi normativi per le aziende
Ai sensi del D.Lgs. 152/2006, ogni azienda è considerata produttrice del rifiuto e ne è responsabile fino al conferimento a un impianto autorizzato. I principali obblighi includono:
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Attribuzione del codice CER corretto al rifiuto
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Stoccaggio temporaneo in luogo sicuro, lontano da fonti di calore e protetto da fuoriuscite
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Registrazione del carico/scarico sul registro rifiuti
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Compilazione del FIR (Formulario Identificazione Rifiuto) per ogni trasporto
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Conferimento a trasportatori e impianti iscritti all’Albo Nazionale Gestori Ambientali
Per le imprese non soggette a MUD o con produzione di rifiuti modesta, esistono semplificazioni gestionali (es. servizio in conto terzi). Tuttavia, è fondamentale non affidarsi a soggetti non autorizzati.
Come organizzare la raccolta in ufficio: soluzioni operative per lo smaltimento di toner e cartucce esauste
Una buona gestione parte da una raccolta differenziata interna ben strutturata. Ecco alcune buone pratiche:
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Collocare contenitori dedicati e ben identificati presso le postazioni di stampa
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Evitare di mischiare cartucce di diverso tipo (inkjet, toner, compatibili)
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Non aprire o smontare le cartucce manualmente
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Pianificare un ritiro periodico con un operatore ambientale qualificato
Mageco, ad esempio, offre soluzioni di raccolta con contenitori omologati e servizio di ritiro programmato, con rilascio della documentazione conforme e supporto nella tenuta dei registri.
Sanzioni per chi non rispetta la normativa in tema di smaltimento di toner e cartucce esauste
Gestire in modo scorretto toner e cartucce esauste espone l’impresa a sanzioni da 2.600 a 15.000 euro (art. 256 del D.Lgs. 152/2006), oltre a responsabilità in caso di danni ambientali o infortuni. Anche la mancata registrazione dei movimenti di rifiuto o la conservazione impropria può comportare sanzioni accessorie.
Conclusione
Lo smaltimento di toner e cartucce esauste è una procedura semplice, ma da non sottovalutare. Una gestione conforme alla normativa protegge l’ambiente, la salute dei lavoratori e l’azienda da sanzioni. Pianificare la raccolta, scegliere partner autorizzati e formare il personale sono i primi passi verso una gestione sostenibile dei consumabili di stampa.
I nostri obiettivi
In un’ottica di circolarità e sostenibilità del processo globale di gestione dei rifiuti, l’obiettivo che ci poniamo è quello di privilegiare il recupero e il riciclo dei rifiuti, così da generare nuove materie prime e dare nuova vita ai rifiuti.